lunedì 16 febbraio 2009

Palestina, Tibet, occupazioni e resistenze...

Ieri pomeriggio abbiamo assistito alla proiezione di un filmato girato nella striscia di Gaza da volontari che si trovano là soprattutto per aiutare i bambini, che sono sempre le prime vittime di tutte le guerre.
I pensieri che nascono (o ri-nascono, perchè si tratta sempre di immagini che abbiamo già visto e poi tendiamo a rimuovere... a far finta di niente) sono tanti. Penso alla guerra, penso ai miei nonni e i miei genitori che l'hanno vissuta sulla pelle. A quanto sono fortunato a non esserci capitato in mezzo. Penso a tutte le vittime innocenti, ai profughi senza una casa, alle aule mezze vuote, perchè tanti bambini non ci sono più. E' già un miracolo che ci sia ancora la scuola.
L'operatore ha chiesto a una bambina: "cosa vorresti sapere dell'italia? cosa vuoi chiedere a chi guarderà queste immagini?"
Lei ha chiesto: "ma è vero che i bambini italiani quando mangiano e quando dormono non sentono gli spari?"
E' agghiacciante tutto questo! che la normalità di questo popolo sia l'indigenza e l'umiliazione.
Si, perchè la loro identità sta per essere cancellata! La parola "palestinese" nella lingua israeliana non esiste più! I palestinesi non esistono. Non c'è un modo per definirli. Si chiamano "arabi israeliani".
I coloni di israele boicottano i raccolti e gli allevamenti, bruciando il grano ed avvelenando le bestie. Quale futuro c'è per queste persone? C'è un futuro?
Le interviste ci mostrano ragazzi che dichiarano di volersi unire ad hamas e alla resistenza. Nessuno li aiuta e loro sono stanchi dell'occupazione. Sono terroristi, o sono forse partigiani?
Quante analogie con la nostra Resistenza! Quella a cui nessuno della mia generazione ha partecipato, ma grazie alla quale siamo nati LIBERI anzichè schiavi....
Tibet, Palestina, Africa, e quanti altri posti ancora... popoli a cui vengono "offerte" ben due alternative, se sono fortunati: la resa (l'occidentalizzazione) o l'estinzione, la pulizia etnica. I palestinesi non hanno nemmeno questa scelta, essi "non sono" già più, secondo israele.

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